Tutti siamo rimasti ammirati dalla rapidità con cui è stato costruito il ponte San Giorgio di Genova dopo la tragedia del Morandi. Un’opera corale straordinaria, partita dal disegno di RenzoPiano. Ma a quale futuro sono destinati i quartieri come Campasso,Certosa, Rivarolo, cioè la Valpolcevera che vive sotto il ponte? Quale domani aspetta ragazzi di quelle aree popolari? E al loro futuro, soprattutto, che guarda Alpim, l’associazione ligure per i minori, nata nel 1989 per iniziativa di magistrati minorili, medici e avvocati,che ha lanciato l’iniziativa intitolata «1000 ponti per le ragazze e i ragazzi della Valpolcevera».
Come molte altre, l’idea è partita da Carlo Castellano, oggi presidente di Alpim, fondatore e per molti anni guida di Esaote, una delle maggiori imprese internazionali di diagnostica per immagini,e maggior propugnatore del Parco scientifico e tecnologico degli Erzelli. In breve si vuole offrire a mille ragazze e ragazzi un percorso formativo che sia gradito a loro e offra concrete opportunità di occupazione. Tutto avverrà attraverso il confronto con gli educatori e con gli studenti.